- Nuovo
- Condizione
- Usato/Originale
- Anno di produzione
- 2006
Horch lasciò Audi già nel 1928, forse stanco del duro lavoro svolto negli anni precedenti. O forse perché troppo impegnato nei suoi nuovi progetti politici. Fatto sta che l’assorbimento della DKW annullò la capacità progettuale dell’Audi che, per aggiornare tecnicamente i modelli esistenti, dovette ripiegare su progetti americani costruiti su licenza. Nonostante tutti gli sforzi professati, anche la DKW andò in crisi in seguito al crollo di Wall Street del 1929.
Dopo alcuni anni bui, soltanto nel 1932 la DKW si fuse con la vecchia concorrente di Audi, la Horch, ed un altro costruttore tedesco, la Wanderer. Nacque così la Auto Union, il cui logo (i noti quattro anelli) rappresentavano simbolicamente i marchi del gruppo: Audi, DKW, Horch e Wanderer.
Fu un grande affare, per la DKW che, di fatto, si trovò cresciuta e con know-how di grande caratura. Fu un affare per la Horch, la cui immagine nel settore del lusso non era in discussione, ma i cui numeri erano troppo bassi. E fu un affare anche per la Wanderer che vide l’annullamento di un temibile concorrente quale la cordata DKW-Audi. Tuttavia, l’Audi fu il marchio maggiormente “bistrattato” nella nuova Auto Union. Ne fu ridimensionata l’immagine, relegandolo alla produzione di vetture di classe media. Poco prima della guerra, nel 1939, l’Auto Union, con i suoi quattro brand, deteneva il 25% del mercato tedesco ed era alla ribalta delle cronache per i continui record tecnici ed agonistici che riuscì a stabilire.
Il periodo post-bellico invece, fu ancora una volta tragico. Fu la fine non solo del marchio Audi, ma anche della Horch e della Wanderer. L’Auto Union perse gli stabilimenti nella Germania dell’Est e rinacque a Düsseldorf, nazionalizzata. Si concentrò sulla produzione di vetture di classe medio-bassa. Il marchio era ancora quello dei quattro anelli e la denominazione “DKW-Auto Union“.
Nel 1958, dopo un decennio di risultati scarsi, la DKW-Auto Union, si vide obbligata a cedere alle lusinghe della Daimler-Benz. Dopo otto anni, la DKW fu ceduta dalla Daimler-Benz alla Volkswagen, all’epoca alla disperata ricerca di sostituire il “Maggiolino” con un modello di autodi altrettanto valido.